La terza decade di febbraio caratterizzata da una situazione meteorologica di stampo primaverile (clicca qui per leggere il bollettino di Arpav) ci permette di andare a bruscandoli già nella prima metà di marzo, per la gioia degli amanti di queste erbette selvatiche.
Cosa sono i bruscandoli?
I bruscandoli sono i germogli del luppolo selvatico (nome scientifico Humulus lupulus), perciò in base al loro ciclo vegetativo possono essere utilizzati sia in cucina come ingrediente per risotti e frittate, sia nei birrifici per la produzione della birra.
In primavera, quando troviamo i germogli del luppolo, per l’appunto i bruscandoli, possiamo tagliare le cime per poi assaporarle nei nostri piatti; mentre verso la fine dell’estate, possiamo raccogliere i coni, ovvero i fiori delle piante femminili, per utilizzarli nella produzione della birra artigianale a chilometro zero, oppure li possiamo mettere in infusione per creare una tisana utile a contrastare gli stati d’ansia, l’agitazione, l’irrequietezza e l’insonnia.
Se non hai tempo per andare a bruscandoli, puoi venire nel nostro punto vendita e trovarli in mazzetti pronti per diventare l’ingrediente speciale delle tue ricette! Contattaci su WhatsApp per prenotarli.
Bruscandoli in cucina
Da buongustai è praticamente un obbligo morale assaporare almeno un buon risotto di bruscandoli all’anno, ma se vuoi cimentarti anche in altre pietanze, di seguito ti condividiamo una serie di ricette che vedono i bruscandoli come protagonisti.
- Risotto ai bruscandoli: leggi la ricetta cliccando qui (oppure guarda la video ricetta cliccando qui)
- Frittata di bruscandoli: leggi la ricetta cliccando qui
- Spaghettini ai bruscandoli: leggi la ricetta cliccando qui
- Pasticcio di bruscandoli: leggi la ricetta cliccando qui
- Minestra ai bruscandoli: leggi la ricetta cliccando qui
Luppolo per fare la birra
Generalmente per fare la birra vengono utilizzate varietà selezionate di luppolo e non il luppolo selvatico che possiamo trovare nei campi.
Questo perché ogni varietà selezionata del luppolo garantisce una maggiore affidabilità in termini di quantità e qualità degli alfa acidi, tanto che le varietà selezionate possono essere divise in:
- luppoli da amaro (contenuto di alfa acidi tra il 6% e il 10%)
- luppoli da aroma (contenuto di alfa acidi inferiore al 5%)
- luppoli bivalenti (contenuto di alfa acidi tra il 6% e l’8%)
Del luppolo selvatico non è dato sapere con precisione il contenuto di alfa acidi, perché questo può variare da zona a zona e anche da varietà a varietà.
Perciò puoi sicuramente sperimentare la produzione di una birra con luppoli selvatici, ma il risultato potrebbe non essere apprezzabilissimo.
Al contrario, puoi utilizzare i luppoli selvatici per la produzione di una tisana, clicca qui per vedere come farla.